Just how far can you get without paying?

Il paywall, ovvero quel limite che si inserisce nei giochi Free2Play per “costringere” il giocatore ad acquistare virtualgoods o funzionalità a pagamento, è uno dei fattori più importanti e difficili da bilanciare durante il  design di un gioco.

Esistono diversi approcci e metodi al problema. Non esiste una regola ben precisa, o almeno non ancora. Per trovare il giusto equilibrio di questa variabile l’unica cosa che si può fare è testare, adattare e reiterare il processo fino ad aver un numero bassissimo di giocatori che abbandonano il gioco perché messi difronte ad un “muro” troppo alto.

In quest’articolo su insidesocialgames.com si parla di questo e dei prossimi sviluppi di CoasterVille.

So how far can users advance in CoasterVille before starting to feel pressure to monetize? For us, it was around level 25 that progress notably slowed down. In the three weeks since that point it’s become much more difficult to complete quests in the game without buying and spending the game’s hard currency, Park Cash.

Articolo su insidesocialgames.comhttp://goo.gl/X2IAf

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Apps for children: An App Reviewer’s Wish List

Le app per bambini sono sicuramente un argomento molto complesso e non banale come si potrebbe pensare dopo uno sguardo superficiale ad una di queste applicazioni.

In quest’articolo Cynthia Chiong, scrittrice del blog “A Matter of App” (A children’s educational app review blog), stila una wish list di caratteristiche da tenere bene per questo genere di applicazioni.

THE BIG 5-0. Fifty reviews, that is. Woo-hoo! This has been quite a learning process for me. I started out with the goal of seeing what’s out there in the app world for kids, and I must admit that my goal has shifted a bit now to seeing what I want to be out there. As a result, I’ve been setting the bar higher. I’ve barely given out any 5 star ratings – just five in all. I’d love to be giving out more! So instead of doing a “best of” list to celebrate the big 5-0, I thought I’d do more of a Top 5 Wish List – things I’d like to see more of:

Articolo su joanganzcooneycenter.orgAn App Reviewer’s Wish List

Progressive JPEG pro e contro

Nell’articolo Progressive jpegs: a new best practice, Ann Robson (@aronbson), analizza tutti i pro e i contro dell’utilizzare progressive JPEG invece che baseline.

Per capirci una progressive JPEG è un’immagine composta da diversi layer che presi singolarmente sono grandi quanto l’immagine originale ma sembrano “sgranati”, se “sovrapposti” ci permettono di ottenere l’immagine completa. Al contrario, una JPEG baseline è composta da un solo frame con tutte le informazioni necessarie per una corretta visualizzazione.

Utilizzare JPEG progressive conviene sotto tanti punti di vista, il primo tra tutti è la velocità nel download e la percezione che si da all’utente “che qualcosa sta succedendo”.

In un test effettuato usando Firefox/12.0 e confrontando il download di una JPEG baseline di 5.4kb e di una JPEG progressive di 78.3kb si evince che il browser impiega meno tempo a scaricare un frame completo di una JPEG progressive di 78kb che di una JPEG baseline di soli 5.4kb.

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Allora perché non utilizzare sempre JPEG progressive?


Sembrerebbe che non ci siano motivi per non usare questo tipo di codifica, invece bisogna far attenzione ad alcuni particolari.

  • Non tutti i browser rederizzano le JPEG progressive man mano che vengono scaricati i frame e quindi si perde tutto il vantaggio della codifica.

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  • Renderizzare un solo frame di una JPEG Progressive richiede una tempo di elaborazione uguale a quello di elaborare un’intera JPEG baseline. Motivo per il quale sulle versioni mobile dei browser non vengono renderizzate le JPEG Progressive man mano che vengono scaricate, ma solo a download completato.

Da un po’ di tempo anche il modulo Pagespeed di google suggerisce di convertire le jpeg in progressive per ottimizzare le performance. Ovviamente questo perché Chrome supporta pienamente le JPEG progressive 🙂